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Sculture Involontarie Tokyo
Un gesto impulsivo, maniacale, quasi ossessivo, quello di fotografare “ i condizionatori di Tokyo”, che più volte hanno rischiato di essere abbattuti, per lasciare spazio alla città “vera”, fatta di grattacieli e anonimato.
...ma per noi non erano più soltanto condizionatori, quelli che vedevamo erano soggetti narranti. Nella loro apparente uguaglianza, nascondevano una sorprendente individualità, rafforzata dagli oggetti intorno, che a prima vista insignificanti, prendevano lentamente forma, conquistando un degno posto sulla scena.
Un tableau vivant in grado, nella sua impassibile immobilità, di raccontare la storia del luogo e al tempo stesso la sua quotidianità.
La bulimia di voler vedere e non solo guardare, di leggere e interpretare quello che ci circonda, senza darlo sempre per scontato, ha fatto sì che dei semplici condizionatori, siano divenuti ai nostri occhi, delle “SCULTURE INVOLONTARIE”, capaci come le vere opere d’arte, di farci andare oltre la visione oggettiva, di trasportarci in un’ altra dimensione... là dove c’è ancora spazio per l’immaginazione e la riflessione.